RECITAZIONE PROSA sez. A (Docente Morena Rastelli - 3h a settimana)

Docente MORENA RASTELLI . Lavoro iniziale sull’autore\i più familiari all’allievo allo scopo di sbloccarlo e di creare un’interazione ed una prima conoscenza sia tra docente e allievo che tra gli allievi stessi. Lavoro più strutturato con un deciso approccio a Shakespeare attraverso lo studio di brani tratti da alcune opere tra le più famose (Giulietta e Romeo, Otello, Amleto, Sogno di una notte di mezza estate).

RECITAZIONE IN VERSI (Docente Barbara Pieruccetti - 3 h a settimana)

Docente BARBARA PIERUCCETTI Studio dell’endecasillabo attraverso alcune liriche “classiche” di poeti quali Alighieri, Angiolieri. Approfondimento con lo studio dei seguenti canti della Divina Commedia. Inferno: Canto 5°, Canto 21, Canto 33°. Studio di liriche italiane senza limiti di periodo storico, con coinvolgimento dell’allievo nella scelta dell’autore, allo scopo di sensibilizzare sia la ricerca poetica che l’ascolto delle proprie “corde” interiori. Studio dei seguenti poeti: Pascoli, Leopardi, Palazzeschi, D’Annunzio, Regazzoni, Montale, Ungaretti, Quasimodo, con libera scelta sulla lirica e, allo stesso tempo, con liriche obbligatorie a scelta del docente.

DIZIONE (Docente Fabrizia Di Francesco - 3 h a settimana)

Docente Fabrizia Di Francesco. Conoscenza e consapevolezza del diaframma. Tecniche di respirazione per il lavoro con la voce. Regole della dizione. Articolazione e fonazione per togliere cadenze dialettali, regionalismi e difetti di pronuncia. Lavoro su testi classici e contemporanei applicando tutto ciò si è acquisito nei passaggi sopra esposti.

STORIA DEL TEATRO (Docente Morena Rastelli – 1/30 h a settimana)

Docente Morena Rastelli. La nascita della tragedia. Il teatro greco: L’organizzazione dello spettacolo, gli edifici teatrali, la struttura della tragedia. Le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide. Commedia antica e commedia nuova, opere di Aristofane e Menandro. Il teatro latino, Plauto e Terenzio, Il teatro medievale. Le sacre rappresentazioni. Il teatro dei Misteri. Morality Play. I giullari. Il teatro rinascimentale. Il vitruvianesimo. L’invenzione della scenografia moderna. Scena prospettica fissa e mutevole. Gli edifici teatrali. La Mandragola di Machiavelli. La Commedia dell’Arte. Il teatro elisabettiano. Le opere di William Shakespeare Il teatro francese del ‘600: Corneille, Racine, Molière. Le lezioni saranno costituite da una parte teorica, arricchita da letture, immagini e video inerenti al periodo in esame, e una parte pratica di approccio diretto da parte degli allievi alle opere più importanti.

MOVIMENTO SCENICO (Alberto Bellandi - 1/30 h a settimana)

Docente Ivano Picciallo. Il corpo è lo strumento che l’attore ha a disposizione per esprimere la propria creatività all’interno di uno spazio scenico sottoposto a leggi e tensioni diverse da quella vita quotidiana: un corpo in grado di esporsi alla visione pubblica, capace di gestire le dinamiche della scena, in grado di dominare il gesto, il suono, il linguaggio fisico e il linguaggio verbale. Un corpo inteso come strumento va quindi studiato per capirne i meccanismi, le dinamiche interne, le potenzialità inespresse. Va accordato, messo in relazione attiva con gli altri elementi della scena: spazio, oggetti, compagni. Va potenziato e perfezionato in modo da essere sempre più preciso nella fase espressiva, nella trasmissione di senso o di significato che è il vero fine artistico. Attraverso il training di movimento scenico si impara a gestire l’equilibrio, la coordinazione, la velocità, la reattività del nostro strumento-corpo. Si capisce come equilibrare le tensioni in modo che non si accumulino in alcune zone lasciando dei vuoti in altre. Si acquisiscono forme che ci permettono di controllare le linee del nostro corpo e percepire in modo sempre più dettagliato qual è la nostra immagine e quali sono le dinamiche e le forze che la sostengono, sviluppando così una particolare sensibilità, extraquotidiana, dello stare in scena.

METODO MIMICO E COMMEDIA DELL’ARTE (Docente Ivano Picciallo - Igor Petrotto - 3 h a settimana)

Docente Ivano Picciallo – Igor Petrotto. Il Metodo Mimico si propone come allenamento progressivo dei mezzi espressivi per una migliore comunicazione e comprensione di sé e della realtà; per imparare ad acquisire padronanza dei gesti e della voce, utilizzando il corpo come strumento di realizzazione e comunicazione. Appropriazione dei valori legati alla fisicità ed alla gestualità della nostra natura umana, nel senso di una educazione che volga alla liberazione dagli stereotipi comportamentali ed alla rimozione di quelle inibizioni di ordine sociale e convenzionale che impediscono di fatto la libera e compiuta espressione dell’individuo. Studio sulla maschera e radici della commedia dell’arte. Studio del personaggio attraverso la caratterizzazione fisica corpo e voce. Studio della tensione fisica\emotiva del personaggio in scena con coscienza all’attore di cosa vuol dire essere un personaggio. Studio della “propria” maschera e costruzione della stessa. Studio delle tecniche della Commedia dell’Arte.

RECITAZIONE IN VIDEO (Docente Edoardo Scatà - 3 h a settimana)

Docente Edoardo Scatà. Formazione dell’attore di fronte alla telecamera attraverso repertorio di cinematografia italiana ed europea, fiction e lunghe serialità per la televisione, preparazione ai casting ed ai provini in video.

INGLESE (Docente Emma Lo Bianco – 1/30 h a settimana)

Docente Denise McNee. Il corso vuole riuscire a dare autonomia all’allievo che dovrà affrontare studio ed esecuzione di brani in lingua per scene e provini. Tecnica fonetica e pratica della lingua inglese abbinata al canto e in genere al teatro musicale.

ANALISI DEL TESTO (Docente Ivan Olivieri – 1/30 h a settimana)

Docente Ivan Olivieri.

Vi è una relazione molto particolare tra ciò che è nelle parole e ciò che è tra le parole di un testo. Qualsiasi idiota può declamare parole scritte; rivelare, tuttavia, che cosa accade tra una parola e l’altra è così sottile che, nella maggior parte dei casi, è difficile distinguere con certezza cosa sia dell’attore e che cosa dell’autore. (Peter Brook, Il punto in movimento)

Per me, creatore di teatro, le parole non sono importanti; per me, la sola cosa che conti e ciò che si può ricavare da queste parole, ciò che dà vita alle parole inanimate del testo, e le trasforma in “Verbo”. (Jerzy Grotowski, Per un teatro povero)

La scrittura di scena (messinscena) è tutto quanto non è il testo a monte; è il testo sulla scena. Il testo (a monte) ha la medesima importanza che può avere il parco lampade, la musica, un pezzo di legno, di cantinella qualunque, un barattolo. Questo è il testo nella scrittura di scena, chiaramente affidata alla superbia dell’attore, dell’attore in quanto soggetto, non più dell’attore in quanto io, cioè in quanto immedesimazione in un ruolo. (Carmelo Bene)

 

La scrittura di scena (messinscena), tuttavia, è possibile solo con la comprensione del testo e per comprendere un testo bisogna saperlo leggere. Ma non è sufficiente comprenderne la trama e la sequenza orizzontale, vale a dire la sola narrazione. Saper leggere un testo significa individuare, sparsi al suo interno, gli indizi che definiscono la struttura e la sostanza dei personaggi (qualità fisiche, psiche, carattere, situazioni pregresse, luoghi d’azione), i loro scopi e le ragioni che li determinano, la qualità delle loro relazioni… e soprattutto il non detto (sia esso ciò che è sotteso nelle parole dei personaggi sia esso quello spazio che si trova tra battuta e battuta).

Analisi del testo si propone di gettare dei semi per imparare a leggere un testo nella sua complessità per poterlo poi tradurre, tradire e riscrivere nella concretezza espressiva della messinscena.

Ivan Olivieri

Materie aggiunte per allievi che hanno scelto il corso completo

TECNICA E CONTROLLO DEL MOVIMENTO / DANZA (Docente Francesca Zaccherini – 1h a settimana)

Docente Francesca Zaccherini. Il corso, attraverso le tecniche di base della danza classica, contemporanea e moderna prevede lo studio delle prime forme di coordinazione e dei principi fondamentali statici, dinamici e ritmici (equilibrio, peso del corpo, movimento del corpo nello spazio) per dare all’attore gli strumenti idonei ad acquisire un buon controllo del corpo e del movimento scenico.Conoscenza e coscienza del proprio corpo e riscaldamento muscolare. Ritmica e studio del conteggio musicale abbinato al movimento. Coreografia ed interpretazione coreografica di gruppo.

TEORIA E SOLFEGGIO/CANTO (Docente Elisabetta Nesca - 2 h a settimana)

Docente Elisabetta Nesca. Acquisizione delle competenze musicali di base utili per la lettura o la stesura di spartiti. Cultura musicale generale. Studio dei principi fondamentali della melodia e dell’armonia (intervalli, tonalità e scale), indispensabili per ottenere padronanza e autonomia nella preparazione dei brani cantati. Acquisizione e sviluppo del senso ritmico e dell’orecchio melodico.

TEATRO MUSICALE (Docente Laura Ruocco - 2/30 h a settimana)

Docente Laura Ruocco. Riscaldamento muscolare con tecniche miste (stretching attivo e passivo, realising). Studio del movimento nello spazio (linee, diagonali, etc.). Studio delle dinamiche fisiche e di movimento con finalità attoriali (es. cadute, ubriacature) o con posture legate ad una caratteristica particolare del personaggio (zoppo, cieco, etc.). Studio coreografico associato al canto e alla recitazione, su materiale di repertorio della commedia musicale italiana e americana con personale studio interpretativo. Introduzione alla storia del teatro musicale italiano e straniero dall’inizio del 900 fino al 1950 circa.

Consigliamo la lettura e la visione del seguente materiale prima di affrontare il primo anno di studio.

  • William Shakespeare: Romeo e Giulietta, Amleto, Macbeth, Otello
  • Plauto: Anfitrione
  • Goldoni: La locandiera
  • Gershwin, Porter, Berlin, Trovajoli, Kramer, Barbara Streisand (ascolto di qualche brano)
  • Visione e ascolto di: Il Mago di Oz, West Side Story, Aggiungi un posto a tavola, Ciao Rudy

Tutti i programmi sono da considerarsi naturalmente di massima, ed è nella discrezionalità del docente adattarli alle sensibilità e alle capacità dei ragazzi, pur salvaguardando al massimo il rispetto del programma stabilito.